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YouTube sta lavorando a una AI per copiare le voci dei cantanti famosi
YouTube sta lavorando a una AI per copiare le voci dei cantanti famosi
di [user #116] - pubblicato il

YouTube starebbe lavorando a un’Intelligenza Artificiale per permettere ai suoi utenti di sfruttare le voci di artisti famosi nei propri video, ma la strada non è così lineare.
Le Intelligenze Artificiali hanno già dimostrato un enorme potenziale in campo musicale, componendo musica sullo stile di band note e persino imitandone la voce. Se da una parte la prospettiva più immediata fa tremare le major e rabbrividire gli artisti, le possibilità potrebbero essere immense con la giusta regolamentazione.
Gli esperimenti a opera di laboratori indipendenti non mancano e ora anche YouTube, suggerisce Billboard, si appresta a entrare in campo in prima persona, cosa che potrebbe rappresentare una grossa svolta per la direzione delle AI in ambito musicale e creativo.

Già in tempi recenti musicisti e creativi hanno sfruttato le potenzialità delle AI per creare musica inedita e inimmaginabile fino a pochi anni fa. La band Breezer ha prodotto il disco AISIS The Lost Tapes creando tracce sullo stile degli Oasis e ricostruendo la parte vocale imitando Liam Gallagher attraverso Intelligenza Artificiale.



Gallagher si è detto impressionato dal risultato, e anche altri artisti si sono espressi sulle potenzialità delle AI in merito. La cantante canadese Grimes dice di essere perfettamente a suo agio con l’ipotesi di una AI che copia la sua voce, finché le royalty saranno condivise al 50%. La cantante Holly Herndon si è spinta anche oltre, confezionando un pacchetto vocale ad hoc per consentire ai producer di generare musica col suo timbro.

È difficile prevedere come le prospettive potranno evolversi nel prossimo futuro, e la nascita di copie virtuali non autorizzate è sempre dietro l’angolo, come una nuova forma di pirateria tutt’altro che fantascientifica, considerato la rapidità con cui le tecnologie avanzano.

L’evoluzione è spesso legata a doppio filo con la dimensione del database che si può dare in pasto alla AI, e YouTube rappresenta un archivio sconfinato di dati utili allo scopo. Il suo ingresso in campo potrebbe aprire a un modo tutto nuovo di fare business con artisti e case discografiche, ma potrebbe anche creare dei pericolosi precedenti per il futuro dei musicisti.
Ipoteticamente, potrebbe mancare poco al momento in cui gli utenti potranno chiedere a YouTube di ascoltare un brano con la voce di un artista a loro scelta, fino anche a commissionarne di nuovi interamente prodotti dalle AI, oppure sfruttare le voci di artisti famosi per i propri video. Quando spazio resterà ai musicisti originali e in che misura il loro apporto verrà riconosciuto, per il momento, è ancora tutto da definire.
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