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Racer Café: intervista a Giacomo Castellano
Racer Café: intervista a Giacomo Castellano
di [user #16140] - pubblicato il

Descrivere l'arte di Giacomo Castellano usando poche parole, è complesso come riuscire a spiegare a un bambino come nascono i suoi simili. Ci si prova, ma spesso si tralascia qualche dettaglio importante. La fortuna di Giacomo, è che il suo nome - ormai da tempo - è sinonimo di qualità, creatività e determinazione. Tutte caratteristiche che portano un chitarrista sino all'olimpo dei grandi musicisti. E a proprosito di "come nascono i bambini", abbiamo rivolto a Giacomo qualche domanda per capire meglio come è nato "Racer Café", EP realizzato insieme al nostro Gianni Rojatti.

Gabriele Bianco: Come nasce il progetto "Racer Café" e perché proprio Gianni Rojatti?
Giacomo Castellano:
Il progetto dei "Racer Cafe" prende forma dopo che con Gianni ci siamo trovati nel mio studio per registrare alcuni licks per Accordo.it.
Visto il grande feeling umano e musicale sperimentato nel corso di quell'occasione, così come al successivo evento che abbiamo condiviso, ovvero l'SHG 2013 a Salerno, era inevitabile che scappasse fuori la frase: "Hey, ma perché non facciamo un disco insieme?".
Sono rimasto positivamente sorpreso dall'immediato entusiasmo di Gianni che a sua volta ha sovralimentato il mio, già ben consistente :-)

GB: Ormai è nota a tutti la tua destrezza nell'editing audio e video. Quanto di questa tua passione ha inciso - soprattutto per quanto riguarda l'audio - nella realizzazione di questo progetto?
GC:
Ti ringrazio per ciò che dici! Lavoro sull'audio da una vita e, oltre a essere ovviamente una passione, è anche parte integrante della mia professione di musicista. Per quanto riguarda il video invece si parla di qualcosa che nasce meno di un anno fa e mi lusinga da matti che venga citato!
Mi spronate a fare sempre meglio anche in questo nuovo campo :-)

Ho proposto a Gianni di essere io a realizzare il nostro EP e ha accettato di ottimo umore! Ci tengo a precisare che in ogni momento ci siamo sempre consultati su ogni decisione, essendo al 100% un progetto a due teste. In sostanza quello che ho fatto è mettere a disposizione la mia esperienza e mi sono occupato dell'editing, del mix e di una generale supervisione artistica e sonora, tutto atto a far si che il progetto suonasse omogeneo e che rispettasse quei pochi paletti che avevamo stabilito.

La produzione dei miei brani è al 100% mia e quella dei brani di Gianni è chiaramente condivisa con lui e con le sue esigenze che ho cercato di soddisfare al 100%. Per gli arrangiamenti invece ognuno di noi ha lavorato sui propri brani in maniera totale e ha ottimizzato il contributo dell'altro. Il lavoro svolto è quello di una band matura che collabora e che tiene conto dei gusti e delle esigenze di tutti i membri. Io, Dado e Gianni abbiamo registrato nei nostri home studio in tutta serenità e dedicando il tempo necessario a ogni parte musicale.

Erik ha registrato nello studio di Kikko Sesselego, il Cagliari Calcio Studio, a Cagliari, mentre editing e mix sono stati fatti da me nel mio studio. Le piattaforme usate sono Protools e Logic Audio, il Mastering è stato commissionato a Tommy Bianchi, del White Sound Mastering Studio a Firenze.
 
Racer Café: intervista a Giacomo Castellano

GB: Nel disco ci sono ritmiche in Drop D e su Chitarre a 7 e 8 corde. Queste possono essere invasive sulle frequenze della batteria. Come si fa a far suonare grosse le une e le altre senza sacrificarle?
GC:
Credimi che in realtà ho tagliato pochissimo! In alcuni casi ho usato un comp multibanda. Le chitarre erano già registrate molto bene, così come i bassi di Dado e le batterie di Erik. Ritengo che se l'esecuzione, la registrazione e l'arrangiamento sono stati fatti bene, quando mixi puoi pensare a creare un sound e non a correggere difetti che andavano evitati in altre fasi.

Nel nostro caso il balance tra chitarre, basso e cassa è stato raggiunto abbastanza facilmente, in altri progetti è più complesso, ma noto che quasi sempre la difficoltà coincide con errori di arrangiamento, esecuzione o registrazione. Secondo me è sbagliato pensare che si risolva tutto con il mix e con il mastering, tutto nasce in fase di arrangiamento e se qualcosa non ha funzionato è lì che va cercato il problema, o addirittura nasce prima, in fase di composizione. È anche vero che esistono mille eccezioni a questa mia affermazione, ma sappiamo entrambi a cosa mi riferisco ;-)
 
Racer Café: intervista a Giacomo Castellano
 
Racer Café: intervista a Giacomo Castellano

GB: Come hai impostato il mix del progetto Racer Café? Con che coordinate, riferimenti, parametri stilistici e tecnici?
GC:
Ne abbiamo discusso insieme e abbiamo optato per prendere gli ultimi Foo Fighters come riferimento per le basi ritmiche (siamo tutti grandi fan), mentre per le chitarre ho cercato semplicemente di mantenere le nostre personalità cercando un sound che fosse ben amalgamato con basso e batteria. I riferimenti sono sempre degli stimoli per iniziare, poi il sound di un progetto prende vita da se, man mano che le varie fasi si sviluppano.
 
Racer Café: intervista a Giacomo Castellano

GB: Beat Detective, editing... che balance cerchi tra naturalezza espressiva e precisione sulla griglia. Come ti regoli? Oramai in un certo tipo di metal la batteria editata all'inverosimile è un must...
GC:
Per me dipende da progetto a progetto. L'editing, i plugs etc, sono tutti attrezzi che servono a migliorare e ottimizzare qualcosa che secondo me già deve essere buono in partenza, in altri casi può essere divertente distruggere completamente un suono per ricrearlo da zero!
Nel caso specifico dei Racer Café ho cercato di lasciare naturale il già ottimo timing di Erik, il quale è stato lievemente corretto su THE CORE, dove il mio arrangiamento prevedeva dei loop che dovevano essere in synch perfetto con la batteria. Anche in questo caso, se il batterista suona bene, editare diventa una cosa legata a una scelta di produzione e non è mai qualcosa di correttivo atto a risolvere eventuali problemi tecnici del musicista.

GB: Ho apprezzato nel mix come escono i tom della batteria nei passaggi più complessi. Con che Eq e compressori hai lavorato? Eri soddisfatto del suono di partenza?
GC:
Il suono era ECCELLENTE e molto lavorabile! Kikko Sesselego ha fatto un ottimo lavoro di registrazione.
Il sound dei tom deriva dal balance di equalizzazione ottenuto tra tracce singole e panoramici. Sui passaggi che mi interessavano ho lavorato molto con l'automazione dei volumi e dei reverberi (plus lexicon e Logic). I tagli effettuati dipendono da ciò che viene registrato e sono strettamente legati con quello che vuoi che sia il risultato finale. In questo caso ho lavorato con l'SSLG Channel della Waves, tagliando intorno ai 400 e 800khz, dando un po' di brillantezza intorno ai 10000khz e infine aumentando un po' la zona delle basse di ogni singolo tom.
Enrico ha invece utilizzato Api su kick, top snare, hi-hat e floor tom. Bottom e toms su SSL, Overheads e rooms su Millennia.
 
Racer Café: intervista a Giacomo Castellano

GB: Ascoltando il disco, traspare la scelta di produzione di avere un disco metal, con chitarre metal, ma con un sound di batteria più tendente all'indie/alternative in stile Foo Fighters o RHCP. E' una scelta voluta (e se si, perché) o la direzione silistica è stata definita in corso d'opera?
GC:
Entrambe le cose! Io, noi volevamo fortemente che la base ritmica suonasse in quel modo, ma anche se effettivamente certi riff sono effettivamente molto cattivi, ritengo che ci siano diverse influenze stilistiche in questo progetto!

GB: Tu e Gianni siete due musicisti - indiscutibilmente - di grande qualità, ma avete tendenze musicali differenti. Come siete riusciti a fondere la vostra arte in un suono così coerente?
GC:
Rimarresti sorpreso invece di sapere quanto in comune hanno i nostri gusti :-) Questa è sempre una cosa interessante: background simile, ma sound completamente diversi!
È così che deve essere, ogni individuo percepisce l'arte in forma diversa e ogni artista la plasma in maniera unica. Uno poi spera sempre che la propria "unicità" venga apprezzata da più gente possibile:-)

A livello più tecnico il fatto che avessimo due sound diversi non ha fatto altro che contribuire a dare un sound più da band, cosa che tra l'altro apprezzo molto! Spero sinceramente che questo sia solo l'inizio di una serie di episodi nche mantengano questo team che ha secondo me un bel potenziale ancora tutto da sfruttare.
 
(Foto di Giacomo Castellano)
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