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I migliori album del 2013 secondo la redazione
I migliori album del 2013 secondo la redazione
di [user #116] - pubblicato il

Quindi ci siamo, è l'ultimo giorno del 2013. Mentre tutti tirano le somme su politica, conti, vita e quant'altro, noi della redazione di Accordo.it ci siamo soffermati un momento per proporvi le nostre personali preferenze su ciò che il mercato discografico ha proposto in quest'anno. Naturalmente ci aspettiamo anche le vostre.
Quindi ci siamo, è l'ultimo giorno del 2013. Mentre tutti tirano le somme su politica, conti, vita e quant'altro, noi della redazione di Accordo.it ci siamo soffermati un momento per proporvi le nostre personali preferenze su ciò che il mercato discografico ha proposto in quest'anno. Naturalmente ci aspettiamo anche le vostre.

Paolo Anessi
Joe Satriani - Unstoppable Momentum
Ho iniziato ad ascoltarlo appena uscito, poi successivamente ho avuto l'onore di recensirlo qui su Accordo. Riascoltandolo lo reputo tutt'ora un grande disco di Satriani, un perfetto bilanciamento tra composizione e arrangiamenti stillosi e calibrati, suono e produzione, tiro e tracklist, shred furibondo e fuorismi musicali lasciando spazio all'immaginazione dell'ascoltatore.

Da avere se non conosci Satch, imperdibile per chi già lo conosce.

Daft Punk - Random Access Memories
Per certi versi un album che ha fatto storcere il naso ai puristi dei Daft, praticamente quasi un disco degli Chic. In realtà oltre a non stancare dopo decine di ascolti ancora scopro particolari rimandi e influenze musicali.

I migliori album del 2013 secondo la redazione

Nile Rodgers, maestro produttore alchimista dei suoni e stili, ha centrato un altro bersaglio facendo canticchiare a mezzo mondo "Get Lucky" per oltre sei mesi. Ho personalmente il doppio in vinile prodotto con un mix e mastering diversi dalla versione in CD, di fatto l'aspetto dinamico e la ricchezza timbrica ne confezionano una versione sfiziosa e godibilissima.

George Benson - Inspiration
Inspiration non è il miglior album jazz ascoltato nel 2013, ma sicuramente é quello che ha saputo darmi più emozione almeno al primo ascolto, tanto ho caricato di aspettativa l'ultimo lavoro del grande Benson... Avendo poi un'adorazione per Nat King Cole, tributato in quest'album, non vedevo l'ora di sentirlo!

Inspiration è un bel disco di Benson, forse lontano dai fasti del passato, ma in realtà godibilissimo senza essere mai sopra le righe. Forse anche il "Re" Benson abbassa il capo davanti al grande "King" Cole.

Gabriele Bianco
Dream Theater - Dream Theater
Adoro i musicisti virtuosi (non alla Malmsteen, lui è troppo anche per me) purché non lo siano al punto da essere gli unici a comprendersi (ecco, Malmsteen appunto). Adoro i riffoni pesanti accompagnati da una tastiera tuttofare e da una batteria capace di sottolineare con arte i passaggi più significativi e sostenere la ritmica in simbiosi con il basso. Conosco Mangini sin dai tempi in cui suonava con gli Extreme e i Dream Theater dai tempi di Charlie Dominici (When Dream and Day Unite - 1989). Ero sinceramente curioso di sentire il contributo attivo di Mike Mangini all'interno del gruppo e la ventata di novità della quale si parlava da tempo. L'aspettativa creata sull'uscita di quest'album era veramente altissima. Dopo tanti anni passati a fare musica, riuscire a centrare ogni bersaglio risulta sempre più difficile.
Dopo aver sentito l'album innumerevoli volte (e tutt'ora continuo a farlo), devo ammettere che è veramente un lavoro degno di nota che non ha deluso le mie aspettative e quelle di tanti.

I migliori album del 2013 secondo la redazione

Ayreon - The Theory of Everything
Cavolo, ma ancora c'è qualcuno che concepisce la musica in questo modo? Sonorità e composizione tipiche di un tempo andato (anche vocalmente parlando). Sono sempre meno i gruppi che hanno un approccio similare alla musica. Meglio così dirà qualcuno. Io adoro queste atmosfere e queste sonorità tanto curate. Quest'album trabocca inoltre di collaborazioni illustri quali: Rick Wakeman, Jordan Rudess, Cristina Scabbia, Keith Emerson e tantissimi altri. Una piacevole scoperta.

Virgil Donati - In This Life
Tendenzialmente ci si aspetta da un album prodotto e realizzato da un batterista... un album ermetico e realizzato per batteristi nerd. Accidenti, niente di tutto questo. O meglio, ai primi ascolti io stesso da prevenuto sono caduto nel tranello. Ho poi ascoltato in modo distaccato il lavoro di Virgil rivalutando il tutto. Ampio spazio a tutto ciò che circonda il suo drumming perfetto. Tutto è ben bilanciato senza mai cadere nel noioso o incomprensibile. In quest'album Donati si cimenta inoltre alle tastiere. E' veramente un alieno...

Alberto Biraghi
Bonnie Tyler - Rocks And Honey
Fatta e rifatta, corde vocali comprese, Bonnie resta titolare di una delle voci più belle della storia, una voce che non si sentiva impegnata in qualcosa di nuovo dal 2005. L’album, programmato per il 2009, è rimasto a lungo sospeso a causa del default per malattia di Jim Steinman (e si sente, il produttore di riserva David Huff è solo un onesto mestierante). Registrato a Nashville resta comunque fedele al genere tradizionale di Bonnie, con arrangiamenti pesanti e quei toni melodrammatici da I Need A Hero che tanto ci piacciono. Lei sempre immensa.

Eric Clapton - Old Sock
Il 21esimo album in studio di Slowhand offre due nuovi brani e una serie di cover in compagnia dei suoi amici celebri, tra cui MaCartney e il rimpianto JJ Cale. Il genere è quello noto, l’esecuzione impeccabile, con quella perfezione dell’ultimo Clapton talmente disumana da farsi un po’ fredda. Però la sua Stratocaster canta e incanta e la sua voce migliora come il vino buono. Nessuna sorpresa, solo conferme.

I migliori album del 2013 secondo la redazione

Brad Paisley - Wheelhouse
Se ti chiami come una delle più bizzarre Fender degli anni ’60 e suony come Brad sei destinato a diventare ricco e famoso al punto da poterti permettere uno studio di registrazione con il meglio delle attrezzature nel seminterrato. Grazie al giocattolo Brad ha potuto registrare a “qualunque ora del giorno e della notte” e avvalersi della sua band anziché dei solity session man. Ne esce un album più godibile e genuino del solito, con un feel live che piace tanto a chi adora il genere newcountry-virtuoso di cui il nostro è esponente supremo.

Sheryl Crow - Feels Like Home
Le indubbie doti naturali (non solo musicali) di Sheryl hanno portato l’artista del Missouri a un riposizionamento country accolto con entusiasmo dalla comunità di Nashville, che l’ha immediatamente adottata grazie anche a Brad Paisley, che da sempre vedeva in Sherlyl una potenziale star della Grand Ole Opry. Ne è nato questo ottavo album, primo spiccatamente country dell’artista, non impeccabile, ma piacevole e genuino.

Cher - Closer To The Truth
Dopo dieci anni di pausa “the real diva-queen” regala ai suoi milioni di fan (Cher è tra i dieci artisti più amati al mondo) un album diverso dai precedenti, in cui temi sociali si alternano a ballad di sapore rock e country. perfetto formalmente, è prodotto con l’unico obiettivo di valorizzare la vociona della donna bionica e ci riessce perfettamente.. Ora non resta che mettersi in attesa del suo tour mondiale Dressed To Kill.

Denis Buratto
The Aristocrats - Culture Clash
Come si fa a escludere queste tre belve dal podio dei best album 2013? Tre musicisti devastanti, in grado veramente di colpire sia con un album pazzesco che con esibizioni live mozzafiato. Dopo averli visti a Legnano e dopo aver passato un pomeriggio alla clinic di Minnemann non si può non restare incantati da questi tre ceffi. Thumbs up per gli Aristocrats!

I migliori album del 2013 secondo la redazione

Herman Medrano & The Groovy Monkeys - Noseconosemo
Un album che dalla prima all'ultima nota regala divertimento, groove ed energia. I testi (sempre che si abbia familiarità con il dialetto veneto) sono molto forti e pungenti. Ciliegina sulla torta i numerosissimi ospiti, Caparezza, Piotta, Natalino Balasso. Uno degli album che ho ascoltato più volte per intero da quando l'ho scoperto nel viaggio verso SHG Salerno con Jurgen.

Daft Punk - Random Access Memory
Amo il funk, amo la dance, amo i Daft Punk. Questo album è una sorta di viaggio nel tempo, indietro di qualche decade. Un groove pazzesco e un chitarrista unico. Cosa chiedere di più?

Pietro Paolo Falco
Cherry Poppin' Daddies - White Teeth, Black Thoughts
All'inizio c'era lo swing, poi il jazz si è evoluto, raffinato, divenuto oggetto di studio. Con tutto il rispetto per i cultori del genere e da fan io stesso di diversi esponenti delle correnti moderne, non perdonerò mai chi ha tolto le big band dalle sale da ballo per infilarle nei salotti bene.
I Cherry Poppin' Daddies sono un gruppo statunitense semi-sconosciuto in Italia, ma che swinga come pochi altri. White Teeth, Black Thoughts rappresenta tutto ciò che il jazz sarebbe potuto diventare se non avesse "smesso di essere divertente".
Ignoranti, sfrontati e con tutto l'impatto sonoro della "formazione allargata" (non c'è muro di distorsione che tenga contro un kick di ottoni ben orchestrato), i CPD hanno saputo infilare alla perfezione uno stile d'altri tempi nel contesto di oggi. Se si pensa che l'album è stato interamente finanziato dai fan attraverso un sito di crowd funding, doppio pollice in su per il Daddies!

I migliori album del 2013 secondo la redazione

Daft Punk - Random Access Memories
Produzione curatissima, piccole chicche, rimandi, riferimenti, effetti su cui si potrebbe passare giorni solo per cercare di replicarli a casa. Insomma tutto ciò che un appassionato di strumenti elettronici "non troppo moderni" potrebbe desiderare.
Nonostante RAM abbia una buona componente di musica "suonata", la presenza degli abbondanti synth, sequencer e delle voci filtrate rende l'esperienza alienante. È come ascoltare un cyborg che s'è beccato la febbre del sabato sera.
Che sia una svolta o una semplice parentesi nella carriera dei Daft Punk, questo vintage futuristico in modo deliziosamente trash ha consumato le testine del mio hard disk (musica elettronica, formato elettronico).

Luca Friso
Paul Mc Cartney - New
Certi artisti sono quella cosa lì e quella cosa ti aspetti da loro. Anche quando lasciano la loro traccia storica ti permettono di riconoscerli al volo, non ti tradiscono mai. Ecco, per il me il nuovo disco di Paul è questa cosa. Il meraviglioso e rassicurante piacere di ascoltare un artista che pur cambiando, sperimentando e lasciandosi influenzare da correnti nuove e molto più giovani di lui, riesce a scrivere ancora cose originali senza tradire in nulla tutto ciò per cui lo abbiamo amato da cinquant'anni a questa parte.

I migliori album del 2013 secondo la redazione

Federica Pudva
Steven Wilson - The Raven that Refused to Sing
Sovrannaturale come ognuna delle storie raccontate nelle sue sei tracce, questo splendido disco neoprog rock riporta Steven Wilson agli antichi fasti. Coadiuvato da una formazione notevole - Guthrie Govan, Marco Minneman, Nick Beggs, Adam Holzman e Theo Travis – l’artista britannico ci regala brani che non lasciano nulla al caso: al più ispirato songwriting (bei testi, semplici, poetici, onirici) si accompagnano - infatti - arrangiamenti eccezionali che a tratti lanciano l’ascoltatore dritto negli anni ‘70, dove affondano le proprie radici, come sempre con un’attenzione maniacale per i suoni (Alan Parsons è tecnico del suono e produttore associato). Non ama che i suoi lavori vengano ingabbiati in etichette di genere, ma è indubbio che con questo disco Wilson abbia regalato al prog il suo ultimo capolavoro. Assolutamente da ascoltare.

David Bowie - The Next Day
Ho un debole per gli artisti che fanno dischi solo quando hanno qualcosa da dire (sono pochi) e per gli interpreti che farebbero venire i brividi anche cantando lo stradario di Taneto di Gattatico (sono ancora di meno). Il Duca Bianco soddisfa entrambi i requisiti e, dopo dieci anni dall’ultimo disco, sforna una sorta summa del tragitto sinora percorso, ammiccando a più d’una delle sue tante reincarnazioni. Un lavoro autoreferenziale, dunque, eppure nuovo e addirittura fresco. L’intento era chiaro fin dalla copertina: l’immagine della cover di “Heroes” con sopra un quadrato bianco e il titolo “The Next Day”, come a voler dire “si va avanti, è un giorno nuovo”. Con un’infinita classe in tutte le tracce, dal pop più leggero a un rock ricercato, passando per nostalgiche ballad, Bowie riversa il suo eclettismo in questo grandissimo ritorno.

Leslie West - Still Climbing
Ho sempre amato Leslie West, che ho conosciuto, come molti, attraverso i leggendari filmati di Woodstock. A mio avviso strepitoso sia come chitarrista che come cantante, non ha mai perso quella coerenza che lo ha contraddistinto fin dai tempi dei Mountain: nella vita è esattamente quello che canta, attinge a piene mani dalla sua esperienza personale. E ne ha avute di cose da raccontare in questo ultimo lavoro, dopo essere stato in coma e aver subito l’amputazione di una gamba. Pensava che non avrebbe mai più potuto suonare e invece, dopo più di 40 anni dal suo debutto discografico, se ne è venuto fuori con un disco hard rock blues da sogno, grezzo, sanguigno, suonato splendidamente, cantato con la voce migliore di sempre, con testi scritti insieme alla splendida moglie e inciso insieme a tanti ospiti di tutto rispetto, da Johnny Winter a Mark Tremonti, da Dee Snider a Jonny Lang. Che goduria!

I migliori album del 2013 secondo la redazione

Pearl Jam - Lightning Bolt
Sentimenti contrastanti, quelli legati al decimo disco dei PJ. Non è stata una conquista al primo colpo, ma per successivi ascolti, per una sorta di sedimentazione che ha finito col farmene apprezzare la qualità fondamentale: la semplicità. Mentre io mi avvicino alla quarantina, loro si avvicinano alla cinquantina ed evidentemente da ambo le parti della custodia del disco abbiamo smesso di ambire ai capolavori: non mi sorprende che questo lavoro abbia deluso le aspettative di molti, perché non ci sono singole tracce memorabili come ai tempi di”Vs.” e “Vitalogy”. È “solo” un disco di rock vecchia scuola, nella direzione intrapresa già con “Backspacer”. Però Eddie Vedder per me è strepitoso più che mai.

Raffaella Carrà - Replay
Oh, fatemelo dire: non è sicuramente il mio disco preferito tra quelli usciti in questo 2013, ma è senza dubbio uno di quelli che mi hanno lasciato maggiormente di stucco. Incuriosita dal fatto che fosse stato realizzato nei leggendari House of Glass Studios di Viareggio, emblema della ricostruzione dopo il disastro ferroviario del 2009, mi sono procurata il cd fisico. Nel booklet la Carrà ha scritto di suo pugno un messaggio che parla di musica che mantiene giovani, di energia, impegno, ironia e speranza nel futuro, e lo si trova messo in pratica in una carrellata di tracce dance cantante in tre lingue (tra le quali una scritta da Gianna Nannini). Surreale, eccessivo e a tratti davvero kitsch, con incursioni nell’immancabile nazional-popolare che l’ha resa una leggenda, “Replay” ricorda l’atmosfera di molti show del casco biondo, ma con un evidente upgrade e un valore aggiunto: fare un disco del genere a settant’anni è davvero epico. Grandiosa!

Gianni Rojatti
Steven Wilson - The Raven That Refused To Sing
Confesso di aver scoperto la musica di questo disco dal vivo, vedendo Wilson in concerto a Bologna poco tempo fa. E sono rimasto letteralmente scolvolto. Musica nella sua forma più alta e ispirata: composizioni mozzafiato, psicadelia, virtuosismo, eleganza, melodie struggenti e Guthrie Govan alla chitarra. Perfezione pura. Musica al di fuori dal tempo, dalle mode e dalle etichette.

The Aristocrats - Culture Clash
I tre più fenomenali musicisti del momento diventano a tutti gli effetti una band e sfornano un disco di pezzi davvero interessanti suonati in maniera aliena. Tanto groove, suoni cazzuti e virtuosismi inarrivabili. La fusion del futuro, che si suona a volumi altissimi e divertendosi come pazzi.

I migliori album del 2013 secondo la redazione

Erik Tulissio
David Bowie - The Next Day
Dopo un'assenza di 10 anni si ripresenta con un album di grande classe e ecletticità, degno di un gigante della storia della musica quale lui è. Mai scontato, non da affatto l'impressione di essere a corto di idee o ispirazione e riesce a essere profondo, toccante e commovente con il suo primo singolo "Where Are We Now?". Il duca bianco è sempre l'intramontabile duca bianco!
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