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Microfonazione della chitarra acustica
Microfonazione della chitarra acustica
di [user #32554] - pubblicato il

Microfononando la chitarra acustica partendo dal quotidiano lavoro in studio, nascono delle indicazioni anche dal punto di vista della produzione. Nel presente caso, quindi, non solo un elenco di nozioni, ma anche un punto di vista sulla scelta ottimale per ottenere un certo risultato in un determinato contesto.
Microfononando la chitarra acustica partendo dal quotidiano lavoro in studio, nascono delle indicazioni anche dal punto di vista della produzione. Nel presente caso, quindi, non solo un elenco di nozioni, ma anche un punto di vista sulla scelta ottimale per ottenere un certo risultato in un determinato contesto.

Ho pensato quindi di scriverlo a quattro mani con Fabio Marazzi, tecnico del suono resident presso www.msrecords.it. Il suo contributo è quello di fonico, il mio del produttore che di volta in volta indica il risultato che vuole ottenere. Tutte le tracce ascoltabili sono totalmente flat, non è cioè stata applicata nessuna compressione né equalizzazione alle chitarre (i file per banali esigenze di player sono in mp3). Nei primi tre clip è presente una semplice base di batteria e tamburello.

Produzione pop/rock strumming

Il produttore
Cominciamo con il classico strumming che si fonde con la tessitura armonica del brano. Solitamente nel pop/rock ben si accompagna al tamburello, oppure si incastra con lo hi-hat creando interessanti figure ritmiche. Parliamo quindi di una chitarra presente, ma senza che sia di disturbo ad altri strumenti, che sorregga l'armonia e completi l'aspetto ritmico della batteria.
Preferibile un plettro thin, tocco leggero suonato dalla buca leggermente spostati verso il ponte.
La parte non deve predominare sull'armonia del brano, con magari presenti tastiere, pad, archi o arrangiamenti simili.

Il fonico
Per ottenere il risultato descritto da Paolo, la soluzione più immediata è una semplice ripresa mono. In questo modo, tenendo poi il pan della traccia al centro, si può massimizzare il ruolo ritmico dell’acustica. Per la ripresa ho scelto un microfono a condensatore a diaframma largo per dare più corpo al suono, posizionato a una trentina di centimetri di distanza e allineato in corrispondenza del 12° tasto. La figura polare cardioide consente di eliminare buona parte del contributo della stanza, ottenendo così un suono asciutto ed esaltando la ritmicità della parte.




Microfonazione della chitarra acustica

Il produttore
Continuiamo con lo strumming, stavolta ricercando una tessitura più aperta che contribuisca all'arrangiamento al pari di altri strumenti armonici come un piano elettrico, dei pad o una vera e propria orchestrazione. Ideale anche anche quando il pop/rock diventa più deciso e muta in rock blues.
Per quanto riguarda il plettro, si può salire di spessore arrivando a un medium. All’aumentare della durezza in ogni caso trovo che il tocco diventi sempre più determinante per il suono, pertanto consiglio di prestare attenzione e di provare il plettro con la parte prima di registrare.

Il fonico
In questo caso ci si è orientati verso una tecnica di ripresa stereofonica, nello specifico con la tecnica ORTF. Questa tecnica (acronimo di “Office de Radiodiffusion-Télévision Française”) prevede l’uso di due microfoni cardioidi - possibilmente identici - e rientra nelle tecniche stereo cosiddette a microfoni quasi coincidenti.
Le due capsule distano infatti 17cm l’una dall’altra e sono angolate di 110°. Questo tipo di ripresa consente una buona localizzazione della sorgente sonora, risultando però abbastanza ampia nel campo stereo, più ad esempio di una tecnica a microfoni coincidenti come la XY. Questo perché in una ORTF, fra i due canali vi sono sia differenze di ampiezza sia di fase.
La monocompatibilità è comunque più che discreta, mentre l’ambiente è presente, ma gestibile regolando la distanza dalla sorgente. Caratteristiche che ne fanno una tecnica versatile e spesso gratificante.




Microfonazione della chitarra acustica

Il produttore
Ultimo esempio per lo strumming, il più ricco e presente. Quando in un arrangiamento cosiddetto "guitar oriented" si desidera che la tessitura armonica venga sorretta dalla chitarra acustica, se la parte è completamente in strumming si ottengono buoni risultati “doppiando” la parte sui due canali, vale a dire suonando la parte due volte e poi assegnando con il pan una take a un canale e una all’altro.
Il plettro può essere da medio a spesso.

Il fonico
Per “doppiare” un'acustica, il metodo più rapido ed efficace è quello di effettuare due riprese mono e poi gestirle con il pan. Questo tipo di operazione offre il risultato di gran lunga più “largo” (a livello di immagine stereo) di tutte le tecniche sin qui affrontate. Il motivo è semplice: per quanto precisa possa essere la performance del musicista (sebbene spesso funzioni molto bene anche l’approccio opposto, ovvero suonare due parti deliberatamente un po’ diverse), fra i due canali vi saranno sempre delle differenze di timing, volume e fase più o meno marcate.

Queste differenze fra L e R, alle nostre orecchie, si traducono in una sensazione di grande spazialità: le due chitarre suonano estremamente “larghe”, lasciando libero il centro dell’immagine stereo.
Questo ci permette quindi di “liberare spazio” per altri strumenti solitamente pannati al centro come cassa, basso, rullante, voci principali, eventuali altre chitarre soliste e non.
Per queste riprese ho scelto un microfono a condensatore a diaframma piccolo, cardioide, per esaltare i transienti senza però snaturare la pasta del suono. Posizionamento all’altezza del 12° tasto, distante una trentina di centimetri dalla tastiera.




Microfonazione della chitarra acustica

Produzione pop/rock/blues fingerstyle

Il produttore
In una produzione con chitarra fingerstyle, spesso la chitarra è in primissimo piano. Si pensi a un brano pop con arrangiamento sorretto da violoncello, contrabbasso e magari delle percussioni, anziché dai tradizionali basso e batteria.
Un arrangiamento piuttosto leggero, insomma, dove la chitarra acustica suonata fingerstyle è sovente al centro dell’attenzione.

Il Fonico
Per questo tipo di produzione abbiamo scelto tre tipi di microfonazione diversi. Tutti sfruttano due microfoni, ma ciascuno consente di ottenere un risultato decisamente diverso permettendo di plasmare il suono in base ai propri desideri e alle esigenze del brano.

Il primo esempio è stato registrato con due microfoni (SDC cardioidi) posizionati nella canonica configurazione stereo XY. Le capsule sono sostanzialmente coincidenti e formano fra loro un angolo di 90°.
La coppia è stata posizionata fra il 12° e il 15° tasto, sempre a circa 30cm di distanza.
La tecnica XY è caratterizzata da un'eccellente monocompatibilità, dovuta alle differenze di fase moderate fra i due canali. Ne consegue anche, d’altro canto, che l’immagine stereo risulterà piuttosto ristretta.




Microfonazione della chitarra acustica

Il secondo clip è stato registrato con una delle mie tecniche preferite, seppur forse non proprio ortodossa.
Si utilizzano due microfoni: uno (in questo caso un SDC cardioide) davanti alla chitarra in corrispondenza del 12° tasto e un altro posizionato sopra la spalla destra del chitarrista, non lontano dall’orecchio. L’idea alla base di questa tecnica è quella di cercare di riprendere il suono così come lo sente il musicista stesso, un po’ diverso da quello che percepisce l’ascoltatore, ma in un certo senso ancora più “vero”.
Per meglio simulare il comportamento di un orecchio umano, ho scelto un microfono (LDC) in configurazione omnidirezionale.
Successivamente le due tracce si possono pannare a piacere: nel primo esempio ho tenuto i due canali al 35% circa L e R, con il risultato di un suono quasi mono ma molto ricco e rotondo. Posizionando sapientemente i due microfoni, infatti, la monocompatibilità può essere ottima.
É possibile in ogni caso allargare di più l’immagine senza problemi, se lo si desidera. Nell’esempio bis, i pan sono all’85% circa L e R.




Microfonazione della chitarra acustica
L’ultimo esempio è stato registrato sfruttando un’altra tecnica che, seppur non adatta a tutti i contesti, trovo che possa dare dei risultati di qualità e soprattutto un po’ diversi dal solito.
Il concetto fondamentale di questa tecnica è quella di non riprendere la chitarra come uno strumento cassa-manico / L-R, cioè ragionando orizzontalmente. Effettivamente, specie con microfonaggi di prossimità, è una soluzione che può apparire come un po’ innaturale.

Perché non concepire invece la chitarra come se fosse un pianoforte, quindi con i bassi a sinistra e i cantini a destra? Per fare ciò, si microfonerà la chitarra in stereo non più ragionando orizzontalmente, bensì verticalmente, con due microfoni spaziati (possibilmente direzionali e identici) uno puntato dall’alto verso la parte superiore del manico e l’altro dal basso verso i cantini. La distanza e l’angolazione non seguono uno standard, ma vanno regolate “a orecchio”. Il posizionamento illustrato nella foto può in ogni caso essere preso come un modello di partenza.




Microfonazione della chitarra acustica

In conclusione
La registrazione perfetta dal punto di vista artistico e qualitativo in certi casi risulta essere un concetto un po’ utopico, nel senso che aldilà dell’aspetto tecnico, si cerca più che altro di trovare un suono giusto e contestuale a ciò che musicalmente vogliamo ottenere, quindi in realtà il suono giusto è sempre riferito al brano al quale si fa riferimento.
Nelle fasi di registrazione infatti può capitare di estrapolare una chitarra che per quanto esile o addirittura un po’ bruttina, in realtà trova una sua collocazione nell’arrangiamento del brano e nel mix può risultare praticamente perfetta.
Il mio desiderio è quindi quello di dare delle informazioni di base, cosicchè questi consigli siano un punto di partenza nella ricerca e nella personalizzazione della propria musica attraverso la registrazione, più che un punto di arrivo.
tecniche di registrazione
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