di gian85 [user #3889] - pubblicato il 10 marzo 2004 ore 12:52
gian85 scrive "Quando "Hegel", ultima creazione di difficile interpretazione del duo Battisti-Panella ed ultimo canto irresistibile del cantautore che ha segnato il costume musicale della nostra Italietta e mai capito a fondo specie nella secondo parte del suo iter musicale, mi capitò fra le mani, una sorta di attrazione mista a dubbio mi pervase. Del secondo Battisti, quello post-Mogol, conoscevo appena qualcosa da "Don Giovanni", ma sapevo, per sentito dire e per convinzione personale, che avrei dovuto saperne di più.
La veste estetica dell'album, anzitutto. Una E gigante, nera, su sfondo bianco troneggia al centro della copertina, misteriosa, prestabile alle più disparate interpretazioni. Forse, vista l'arditezza con la quale i due geni (Battisti e Panella, scusate l'aggettivo ma è d'obbligo) arrivano ad intitolare un album ad un must della filosofia occidentale, Hegel, è d'obbligo ricondurre quella E al carattere tipicamente d'unione, tipicamente di continuità della filosofia hegeliana. Ma è una congettura, niente di più. E parlando di Hegel, e più in generale del Battisti post-Mogol, solo per congetture si può andare avanti. "